Il tour “Zero il folle”, tocca Firenze sotto la magistrale organizzazione di “Parole e dintorni ” al Mandela Forum il racconto, e la scaletta del concerto.“Spero che ancora una volta questa follia mi serva. Tenetevela da conto, perché a noi la calma piatta non ci piace manco per il ca**o”: così Renato Zero ha salutato il suo popolo, i Sorcini, alla fine del concerto al Palazzo dello Sport di Roma dove lo ha visto dare il via al nuovo tour “Zero il folle”, che per i prossimi tre mesi lo terrà impegnato sui palchi dei principali palasport italiani (il calendario è fitto di sold out e date multiple). Tre ore di concerto tra diciotto cambi d’abito, omaggi a personaggi rivoluzionari come Gesù, Gandhi, Martin Luther King e ad amici scomparsi come Mia Martini, Franco Califano e Gabriella Ferri, un collage con le immagini in bianco e nero delle sue esibizioni degli esordi e soprattutto le canzoni storiche che tornano finalmente in scaletta: a 69 anni – li ha appena compiuti – dopo il recente intervento chirurgico al quale ha dovuto sottoporsi per farsi impiantare uno stent (“Ma adesso il cuore va che è una pompa”, dice dal palco del palasport capitolino), Renato riscopre la sua “zerofollia”, riapre i cancelli di Zerolandia e torna a far divertire il suo pubblico. Archiviata l’esperienza di “Zerovskij”, il progetto che nell’estate del 2017 lo aveva visto portare in scena un bizzarro spettacolo in cui lo zeropensiero incontrava il teatro dell’assurdo e in cui per le sue hit non c’era spazio, con “Zero il folle” il cantautore romano si riappropria di quella follia sana e contagiosa che lo ha sempre contraddistinto. La scaletta dei nuovi concerti è un giusto ed equilibrato mix tra passato e presente: ci sono i brani dell’album uscito lo scorso ottobre (che dà il titolo alla tournée), ma ci sono anche le canzoni che hanno fatto la storia del Re dei Sorcini, da “Il carrozzone” a “Magari”, passando per “Vivo”, “Cercami”, “Dimmi che dorme accanto a me” e “Si sta facendo notte”. Alcune le accenna soltanto, altre – come “Madame” o “Triangolo” – le fa cantare ai coristi della sua band, ma il pubblico sembra comunque contento: lo show è una stretta di mano tra i capricci e gli sfizi di Renato e le aspettative dei suoi Sorcini. Che si emozionano ancora rivedendo sul maxischermo le immagini di repertorio che accompagnano “Zero il folle”, la canzone-lettera in cui il non più giovane Renato Fiacchini si rivolge a Zero (qui interpretato da un attore vestito e truccato come l’artista ai suoi esordi) e lo ringrazia per averlo aiutato a fuggire da una vita grigia e monotona e a trovare rifugio nel colorato mondo dello spettacolo.