PRESENTAZIONE KOUAMÈ

di Maurizio Pericoli e Mariella Fioretti

Prime parole per Christian Kouamé in sala stampa:

TRATTATIVA. “Ringrazio intanto la Fiorentina che ha creduto in me. Quando mi ha chiamato l’agente gli ho detto: non scherzare. Sono infortunato. Non ci credo che mi vogliono. Poi la cosa è andata avanti. E quando mi stavo allenando per recuperare, mi hanno detto che dovevo andare a fare le visite mediche per la Fiorentina. Sono andato subito, veramente felice”

SUL RUOLO. “Ho sempre giocato come seconda punta, ma anche come prima punta. A volte ho giocato anche come esterno. Io penso solo a giocare, e a divertirmi”

SUL NUMERO NOVE. “Quando ho visto la lista dei disponibili, avevo subito guardato all’undici. Ma era occupato. Poi ho visto che c’era la nove, è un numero che ha un valore religioso, che rimanda a Maria. E l’ho scelto assieme alla mia ragazza”. 

TANTI INFORTUNI AL CROCIATO. “Non so se è un caso, può capitare a tutti. A me è la prima volta che capita”

IDOLI. “Drogba, mio connazionale. Anche Eto’o. Ero innamorato di lui, per questo mi piacciono il nove e l’undici. Vorrei rubare a loro la capacità di segnare”.

TEMPISTICHE. “Ho sempre lavorato duro per rientrare. Ma non voglio prendere alcun rischio”.

OBIETTIVI. “Obiettivo giocare un giorno la Champions, vincere più trofei possibili. E arrivare a giocare con la mia nazionale il Mondiale”. 

SPOGLIATOIO VIOLA. “Qui si sta bene nello spogliatoio. Vedo che tutti si allenano al massimo. E c’è grande voglia. Poi si può vincere o perdere. Sono arrivati risultati importanti, col Napoli, in una grande partita. Dobbiamo fare quello che dice il mister, e faremo bene sicuramente”.

BARONE E ROCCO. “Joe l’ho incontrato quando abbiamo fatto il contratto. Ed è subito stato un bel rapporto. Quasi da padre. Abbiamo scherzato molto. Anche Rocco, lo abbiamo chiamato con Barone. Mi ha detto che all’andata, in Genoa-Fiorentina, era rimasto stupito dalla mia partita”.

RIBERY. “Un grande campione. Lo guardo, sempre. Non ci credo. Mi sembra un sogno allenarmi e poter giocare con un campione come lui”.

COLPO DI TESTA. Non saprei. Forse sono alto. Se il pallone è alto salto con grande determinazione. Faccio di tutto per arrivarci sempre. Velocità? Penso sia una cosa naturale. Ho le gambe lunghe…e corro al massimo”

RIMPIANTI. “Dovevo andare in Premier. Mi piacerebbe tanto. Ma poi mi sono fatto male. Ed ho pensato che sia stato il destino. Mi sono fatto male quando era già fatta con il Crystal Palace. E ho pensato che doveva essere stato il destino a portarmi qua”.

FAMIGLIA. “Il babbo è tifosissimo viola. Quando mi ha chiamato la Fiorentina, gliel’ho detto, e non ci credeva neanche lui”.

FUTURO. “Parlando con i direttori mi hanno detto che vogliono fare una grande squadra, e andare in Europa. E competere con tutti. Io in campo voglio dare tutto. Sempre. Non so cosa accadrà. Sicuramente darò tutto”.

RAZZISMO. “Io non ho mai avuto problemi. Mi ricordo alla Sestese, quando ero arrivato, c’era un difensore che mi picchiava sempre. Ed io ridevo. Io lo saltai e mi fece un fallaccio. Feci finta di nulla. E lui mi disse: negro di m..a. Io non dissi nulla, gli dissi ridendo: guarda che quel negro ti sta mandando fuori di testa. E fu espulso. Non ci penso a queste cose. Lasciamo perdere”

 

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