
Queste le parole del Mister Prandelli in sala stampa streaming:
GIOCARE CONTRO LE BIG. “Quando giochi contro le grandi squadre che riescono a portare tanti giocatori nella tua metà campo devi essere ordinato e bravo a riconquistare la palla e ribaltare l’azione: dobbiamo essere consapevoli di poter far male anche alla Lazio”.
BOLOGNA. “Il Bologna ha avuto delle buone opportunità subito all’inizio. Le partite vanno sempre comunque lette. Non possiamo pensare di creare una montagna di palle gol: ci sono momenti che hai la possibilità di farlo e dobbiamo avere più cattiveria”.
DUNCAN E GLI ALTRI “Alfred quando è arrivato si è allenato bene, poi ha avuto un problema muscolare, poi per due settimane ha cercato di recuperare. Adesso sta bene ed è disponibile. I giocatori scontenti ci sono in tutte le squadre e noi forse ne abbiamo qualcuno in più perché ne abbiamo un numero maggiore rispetto agli altri. Se uno preferisce andare a giocare in un’altra squadra lo deve dire: non voglio però prestiti o scambi con giocatori che hanno gli stessi problemi”.
PROBLEMI DI GIOCO. “Abbiamo tanti piccoli problemi, ma se abbiamo la consapevolezza del nostro cammino, allora tutte le prestazioni vanno viste in modo diverso. Siamo una squadra che dobbiamo uscire da questa posizione e non possiamo farlo in due partite. Dobbiamo stare sul pezzo e lavorare, migliorare, sviluppare meglio alcuni concetti quando siamo vicini all’area di rigore. Le paure non ci sono più, la squadra le ha scacciate ed è consapevole di quello che deve fare: sono convinto che arriveranno anche i risultati”.
VICE RIBERY. “Ho il massimo rispetto per il lavoro della società. In questo momento non c’è un clone di Ribery ma dobbiamo far conto su giocatori che hanno caratteristiche diverse. il giorno che non ci sarà Ribery dovremmo sviluppare la fase offensiva con caratteristiche diverse”.
CALLEJON. “Josè si sta allenando con noi, con serietà, con professionalità ma non si cambia una strada dall’oggi al domani. Voglio dare continuità, perché il cambiare spesso può dare delle insicurezze. Questa squadra deve avere delle sicurezze e dunque ha bisogno di continuità”.
L’IMPORTANZA DELLA PANCHINA. “I cambi danno sempre un valore aggiunto, cambiano sempre l’andamento della gara. Ne sono sempre più convinto. Vedremo chi deciderò di far entrare. Chi entra lo fa perché deve migliorare la squadra”.
BORJA VALERO. “Rientra in quei giocatori che per me sono titolari. Che possa essere alternato con un altro centrocampista ci sta in base all’avversario che andiamo ad affrontare. E’ un titolare come altri“.
LAZIO. “Una squadra che gioca insieme da tanti anni: il gruppo storico è rimasto e hanno tante certezze. Hanno 3-4 giocatori sopra la media e a livello di inserimenti è una squadra molto pericolosa. Una squadra costruita con idee e progettualità”.
SE MANCA UN ‘LIVERANI’. “Il calcio è sempre in evoluzione. Una figura come c’era una volta sta un po’ scomparendo, è chiaro che se ci fosse un fuoriclasse come Liverani in quegli anni giocherebbe, ma guarderei il calcio in maniera diversa. È un calcio propositivo dove anche i difensori devono saper impostare e quindi forse farebbe più comodo un giocatore di qualità più vicino all’area avversaria”.
IMPORRE IL GIOCO. “Per imporre il gioco ci sono solo 3-4 squadre che possono permettersi di essere protagoniste, tutte le altre si devono adattare. Per imporre il proprio gioco servono 4-5 giocatori di grande tecnica e personalità. La nostra squadra impone il gioco quando ha continuità di pensiero. Noi col Bologna ci siamo abbassati troppo presto e abbiamo dato ai rossoblù la possibilità di giocare come maggiore tranquillità“.
MERCATO IMPOSTATO SUL 3-5-2. “Sì, andremo verso la stessa direzione”.
KOUAME. “Da un punto di vista fisico ha recuperato, ha lavorato bene in questi mesi e le sue schede fisiche sono perfette: deve trovare più convinzione quando arriva vicino all’area di rigore, anche nelle partitelle deve avere la convinzione di far sempre gol. È un’abitudine. Per gli attaccanti conta questo ed è quello che gli chiedo nelle gare di tutti i giorni: gli chiedo sempre qualcosa dal punto di vista realizzativo”.