Oggi al centro sportivo Cesare Benatti la presentazione ufficiale del ritiro della Fiorentina a Moena. Presenti: il Sindaco di Moena Edoardo Felicetti, il club manager della Fiorentina Giancarlo Antognoni, Andrea Weiss direttore Apt Val di Fassa e l’assessore al Turismo di Moena Matteo Dalla Piccola.
Queste le parole di Giancarlo Antognoni: “Grazie a tutti. Dopo tanti anni torno in ritiro, non più come giocatore ma come dirigente. Ho visto il campo, le strutture e una location così bella ai miei tempo non l’ho mai trovata. Spero che la collaborazione possa continuare. Vero, nell’ultimo anno i risultati sono stati quelli che sono stati ma abbiamo fiducia nel prossimo anno. Dopo aver presentato le quattro maglie con i colori del calcio storico, posizionerei Moena al quinto posto come Cuore Viola. Ringrazio tutti, anche la stampa perché c’è sempre stata collaborazione, eccetto pochi casi. Tutti assieme dobbiamo pensare alla Fiorentina e siamo sicuri che torneranno risultati e soddisfazioni. Dono al Sindaco Felicetti e ad Andrea Weiss la nuova maglia della Fiorentina. La squadra? Siamo tutti in attesa di nuovi eventi, oggi la squadra è composta da ragazzi della Primavera eccetto qualche giocatore. Poi arriveranno altri giocatori rappresentativi. Com’è stato tornare in ritiro? Sono tornato indietro nel tempo. Seguire la squadra in ritiro è sempre qualcosa d’importante. Per il futuro la Fiorentina cercherà di fare una squadra competitiva, anche se ora non posso sapere dove arriverà. Chi è andato via dovrà essere sostituito degnamente, forse andrà via anche qualche altro giocatore importante. Pioli? L’ho visto tranquillo. Col mercato che finisce il 31 agosto non si può paragonare a quelli dei tempi miei. Quando parti cerchi sempre di risolvere i problemi, in questo momento la Fiorentina sta facendo un percorso di ringiovanimento della squadra. Sostituire chi è partito con quelli più giovani non è facile ma con un po’ di pazienza potranno arrivare i risultati. Chiaro, sostituire eventualmente Bernardeschi non sarà facile. Come mai la Fiorentina non si lascia mai ‘bene’ con i suoi giocatori, dipendenti? È difficile rimanere tanti anni in una squadra, sicuramente si può chiudere in maniera diversa. Secondo me la verità sta sempre nel mezzo. È sempre difficile dire di chi è la colpa. Nel calcio di oggi i giocatori hanno un tale potere che penalizzano le società. In effetti a volte ci dovrebbero essere delle divisioni in maniera diversa”.