GIOVEDI’ LA PRESENTAZIONE DI DANIELE PRADE’

di Maurizio Pericoli e Mariella Fioretti

Presentazione del DS Daniele Pradè, prende la parola per primo Joe Barone: E’ una giornata molto importante, per una persona importante per la Fiorentina. Vorrei ringraziare il nostro Presidente Rocco Commisso, Andrea e Diego Della Valle per il loro lavoro nella Fiorentina. Ringrazio il Comune di Firenze e tutta la tifoseria viola, dai tifosi di Firenze a quelli in Italia per finire a quelli di New York. La città è molto importante, conosciuta in tutto il modo. Sono una persona semplice, mi piace visitare la città e lo farò sempre. Vorrei dire che l’unica scelta per il direttore sportivo della Fiorentina era solamente Daniele Pradè, questo è molto importante. C’erano tanti articoli a riguardo, non veri. Daniele è una scelta basata sul passato: io l’ho conosciuto anni fa, ha fatto bene qui a Firenze ed in altre società. Conosce bene il calcio italiano e quello internazionale. Mi sta insegnando tanto, in ambito calcistico ed in Lega. Siamo sempre insieme, abbiamo la stessa mentalità, la stessa che Rocco ha spiegato due settimane fa. Adesso dico “Keep Calm”, abbiamo l’ambizione di costruire una squadra con calma. Io dico che la nostra tifoseria è molto importante e legata alla società: tutti noi abbiamo tanto rispetto per i tifosi. Vorrei anche dire che in questi giorni è uscito dalla Lega il nostro organigramma e non avete visto il mio nome. Vedrete che nei prossimi giorni, con pazienza, ci sarà un organigramma con delle novità. Io sarò la persona qui che gestirà la Fiorentina. Non siamo qui per me, ma per il direttore“.

Parola poi al DS Pradè: Inizio con un grazie, che tante volte non ha significati importanti. Il mio è con il cuore. Grazie a Joe, al Presidente Commisso che mi ha trasmesso il suo entusiasmo. Lui va più veloce di me, ora che ha 70 anni ed io ne ho 52. Voglio iniziare un percorso lungo, con lui, Joe, Giancarlo e Montella. Grazie da parte della mia famiglia a questa città. In un giorno è successo tutto il cambiamento. La mia famiglia è la più contenta di tutti di tornare a vivere in una delle città più belle del mondo. Con Diego e Andrea ho avuto un ottimo rapporto, di amicizia con Andrea. Il giorno dopo la scomparsa di mio padre, Andrea era a casa mia, non lo posso dimenticare. Mi hanno fatto l’in bocca al lupo e mi hanno detto che hanno scelto le persone giuste per Firenze, vendendo la Fiorentina a Commisso. Dico un’altra cosa. Le promesse le mantengo. Quando sono andato via dalla Fiorentina non me l’aspettavo, in quel giugno, il giorno prima ero in Spagna per prendere un giocatore ed il giorno dopo non ero più direttore sportivo. Uscì un comunicato, mi chiamò tutta la squadra. Il primo fu Davide Astori, che mi ringraziò per averlo portato a Firenze, il suo fu un grazie grandissimo. Io gli promisi una cosa e gli dissi: “Davide, un giorno torneremo insieme”. E quel giorno è arrivato oggi (lungo applauso della sala stampa, ndr)”.

Sul FPP: “La società ha 73 contratti in essere, più 2 di rientro a dicembre. 60 di questi non sono funzionali al nostro progetto. Avrò un tetto salariale più alto rispetto a quello degli ultimi anni, ma prima dobbiamo snellirci. De Paul? Non lo compri, è fuori dai parametri perché costa tantissimo, anche se mi piace tanto. Io ho preso possesso di tutto dal 1° di luglio. Adesso siamo al lavoro a testa bassa, cercando di fare il meglio possibile“.Su Veretout e Chiesa: “Veretout ha chiesto di essere ceduto, vuole aumentare il suo livello di competitività. Lo capisco, noi ora non siamo competitivi ma lo diventeremo. Ci sono squadre interessate, ma ancora non ho nessuna proposta concreta. Chiesa? Ci parleremo in modo molto leale. Ancora non c’è stato nessun contatto. Quando torna ci siederemo con lui e con il papà. Oltre a Veretout, nessuno ha chiesto di essere ceduto“.

Sugli obiettivi: “La frase “Keep Calm” la trovo molto corretta. Le cose le dobbiamo fare con pazienza. La chiedo alla proprietà, che vorrebbe subito vedere cose fatte, e poi a voi ed alla tifoseria. Le cose vanno costruite piano piano. Rispetto al 2012 la situazione è diversa, qui ora ci sono da smaltire diversi ingaggi non semplici. Oggi non posso garantire un risultato sportivo immediato, ci vuole tempo. Guardiamo all’Atalanta, che è arrivata in Champions League lavorando nel tempo. Costruiamo le cose con calma ed intelligenza: il tempo ci sarà amico“.

Sul budget: “Non serve parlarne, come non serve prendere Higuain. Se prendi lui e perdi cinque partite di fila, l’entusiasmo finisce. 60 giocatori non funzionali? E’ così, ditemi voi chi terreste? 10-12 ne terreste anche voi…“.

Sull’emozione: “Ho chiesto 10 minuti di tempo prima di entrare, oggi non è facile per me. Io questo popolo me lo sento addosso. Non ho ansia da prestazione, ma un grande senso di responsabilità“.

Sulle linee guida della squadra: “Partiamo da un modulo di base, che sarà propositivo: sarà un 4-3-3. Non sarà un modulo talebano, il modulo può cambiare in determinate partite. Sicuramente ci sarà un play, ed un difensore centrale che sappia giocare il pallone“.

Sui nomi: “Se Dragowski mi garantisce che vuole restare, lui sarà titolare della Fiorentina e della nazionale polacca. Pavoletti? E’ incedibile, altrimenti il mio amico Marcello Carli viene linciato a Cagliari, dopo le trattative per Barella“.

Sul senso di rivincita: “Assolutamente, ci siamo lasciati bene. Pensavo ad una chiamata conoscitiva. Invece Joe e Rocco in meno di 24 ore si è fatto tutto“.

Su Inglese e Bennacer: “Inglese ci piace, ma non è sostenibile a quei costi. Bennacer mi piace da tanto tempo. Sta giocando la Coppa d’Africa e lui vorrebbe giocare la competizione europea. Questo aspetto ti dà grande forza per prendere i giocatori“.

Su Andrea Mancini: “Stiamo creando un gruppo di lavoro, che dovrà rispondere a me, Joe e Giancarlo. L’obiettivo è quello di aiutarmi a parlare nella quotidianità con tutti quei giocatori che daremo in prestito. Vogliamo lavorare ad altissimo livello, come ho trovato nell’Udinese nell’ultimo anno“.

Su De Rossi: “Quattro amici al bar, è quello che è successo a noi. Tra una battuta e l’altra, il rapporto tra me Vincenzo e Daniele è così. Non c’è stato un si o un no, perché non siamo mai arrivati ad una proposta di contratto“.

Su Montella: “L’ho trovato non carico: stracarico. Più uomo l’ho trovato, lo conosco talmente bene che so tutto di lui, mi basta guardarlo. Non può essere non motivato: se fallisce qui quest’anno, il suo sarà un fallimento totale. E’ il primo che vuole fare bene per la Fiorentina e la sua carriera“.

Su Viviano: “Mi piacerebbe avere delle persone che gestiscano lo spogliatoio, mi piacerebbe avere un Lupatelli, ad esempio. Ci vuole tempo, pazienza e calma. Viviano? Emiliano è fortissimo, gli voglio un bene dell’anima. L’ho chiamato, gli ho detto la verità, che non sarebbe titolare: lui mi ha detto che si mette a disposizione, ma non lo posso prendere, sarebbe una pressione enorme su Dragowski. Poi immaginatevi se sta in panchina contro la Juventus: impazzisce“.

Borja Valero: “La suggestione c’è stata, quanto è fiorentino lui è tanta roba. Solo che prende troppo di stipendio. Biglia e Badelj sono forti, ma hanno costi alti“.Su operazioni del passato: “L’operazione Gomez mi sento addosso, per una cosa e l’altra non è andata, ma eravamo partiti alla grandissima a Genova. L’infortunio ha complicato tutto. Non mi interessano i nomi, voglio costruire qualcosa che resti, faremo cose che vi piaceranno. Io non voglio un indipendenza, non sono un assolutista. Deve essere indipendente la mia testa, poi dopo condivido tutto con società e collaboratori“.

Sul connubio con l’allenatore: “E’ fondamentale, lui è il condottiero, ha il timone della nave. Scegliere scegliamo noi, come società, ma ci sarà una condivisione totale con Vincenzo. Non mi permetterei mai di portargli un giocatore che non sia condiviso da lui. Vogliamo cambiare qualcosa a livello di staff medico; domani ci parlerò“.

Su Benassi: “Mai parlato con il Genoa, ci piace, è forte: è importante e lui deve andare a giocare in Nazionale“.

Saponara, Eysseric e Cristoforo: “Li valutiamo durante il ritiro. Rapporto con l’Udinese? Impossibile fare affari con loro…“.

Ancora sugli obiettivi: “La squadra deve essere competitiva, ma non metto pressioni sulla squadra mettendo un obiettivo preciso. Adesso l’obiettivo è quello di scendere in campo per vincere con tutti. Mi piacerebbe tanto essere l’Atalanta adesso, hanno fatto un lavoro stupendo in questi anni. Sicuramente non vogliamo solo partecipare“.

Ancora su Veretout: “Non vogliamo contropartite tecniche. I giovani? Ci piacciono tutti, li vogliamo respirare, questa è una cosa buona: ce ne sono veramente forti“.

Simeone è fra i 60 esuberi?: “Simeone è forte, non vedo l’ora di parlarci. Lo vogliamo rigenerare. Poi è chiaro che dipende tutto dalla testa dei giocatori. Faccio un esempio. Cutrone costa 25 milioni di euro, per noi Simeone non è da meno. La cosa che mi piace è che quando una punta sbaglia una stagione, l’anno dopo mangia l’erba. Acquisti a Moena? Non prometto per Moena, i primi acquisti li faremo dopo il 10 agosto credo. Lirola? Ci è stata fatta una richiesta monstre, non ci possiamo andare su di lui. Vergine? Un grande professionista. Qualcosa cambieremo, meno stranieri e più italiani. Chiarisco che nessuno mi ha chiesto di lavorare in autofinanziamento. Non mi sono state richieste plusvalenze, vi regalo un titolo. Ieri abbiamo fatto una riunione, ho capito che lavoriamo con persone top. Ci sono state fatte proiezioni dal 2004 al 2018, su come veniva programmato il lavoro. Abbiamo alla fine appurato che 60 calciatori non sono funzionali al progetto. Ieri mi è stato detto che alla società non importa se facciamo minusvalenze. Al signore con la barba che me lo ha detto, ho risposto: “Ti posso baciare in bocca?“.

Su Terzic: “Ci ha tolto un posto da extracomunitario, ne abbiamo un altro. Lo dobbiamo valutare. Lafont? La decisione di mandarlo a giocare è stata la nostra: è un potenziale campione, lo abbiamo dato in prestito e lo possiamo riprendere. Rosalen? Per me è uno dei migliori nel mondo. Una cosa come quella di Zaniolo non succederà più“.

Su Ounas e Rog: “Rog no, non c’interessa. Ounas mi piace, ma se parlo con loro di Veretout e chiedo Ounas, mi sa che poi gli devo dare anche la differenza…

Sul passato: “La beffa? E’ stata l’aereo di Berbatov, il più grande rimpianto. E poi che a gennaio non ho accontentato l’allenatore con un giocatore: mi riferisco a Mammana, lì si ruppe un equilibrio e per qualche mese si è persa la realtà del lavoro: un tutti contro tutti, che non ha fatto bene alla Fiorentina“.


Giovedì 4 Luglio alle ore 11:00, all’interno della Sala stampa “Manuela Righini” dello Stadio “Artemio Franchi”, si terrà la conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore Sportivo di ACF Fiorentina Daniele Pradè.

 

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