Conferenza Stanpa per Mister Paulo Sousa in vista del BigMatch contro l’Inter:
Il rapporto con la società?
“Non c’è nessuna storia, nel calcio è così. Si scrivono certe cose per amplificare. Sabato è arrivato il presidente Mario, anche lui era stupito da tutto quello che era uscito. Non ho mai avuto nessuna comunicazione dalla società. Nel calcio è così, non gli dò tanta importanza. Dal primo giorno mi sono fatto conoscere. L’unico modo che io conosco è essere onesto, con idee costruttive. Questo può piacere o no, l’unico modo che vedo per crescere è analizzare, avere un pensiero ed esporlo. Tante volte non piace esporsi, ma io sono sempre stato molto chiaro. Non è successo assolutamente nulla”.
Come sta Badelj? domani come una finale?
“Milan sta bene, ha fatto passi importanti. Ha lavorato al 100% con la squadra. Ha solo due allenamenti con il gruppo, averlo in panchina solo per averlo non mi interessa. Sta facendo un lavoro specifico per averlo al massimo da qui alla fine della stagione. Domani non ci sarà. Il valore della partita? Deve essere sempre quello, sarà come una finale. A noi non ci regalano nulla, consapevoli che possiamo competere sempre a livelli alti, contro squadre che hanno investito tanto come l’Inter. Hanno tanta qualità individuale. Uscirà una partita di livello alto, per quelli che amano il calcio”.
Una settimana intera di lavoro +Incertezze per domani?
“No, sto cercando di integrare quelli che sono arrivati a gennaio. In più serve anche una buona condizione fisica per prendere le decisioni. Noi non lavoriamo esclusivamente su un avversario, lavoriamo sui nostri sistemi di gioco”.
Progetti in base al risultato di questa stagione?
“Nel calcio non è sufficiente giocare sempre meglio del tuo avversario. Devi vincere. Il mio progetto è quello di continuare a migliorare i nostri ragazzi, per portarli a risultati importanti alla fine della stagione”.
Come mai avete parlato con Cognigni?
“Non sempre Mario può venire, quando c’è si parla sempre. Dell’attualità e del futuro. Già sabato a Bologna è stato in albergo e nello spogliatoio. Anche lui era stupito di tutto quello che stava uscendo. Ha cercato di capire qual’era il problema e ha capito che non c’è nulla su cui parlare. Noi ci sentiamo tutti i giorni, anche al telefono. Parlo a lui come parlo a voi, criticando me stesso ed i momenti che abbiamo, per migliorare tutti insieme”.
Come si fa a replicare la partita d’andata?E Il momento di Kalinic?
“Anche se abbiamo avuto dei momenti dove Nikola viveva di gol, c’era una base di squadra. Ha avuto un po’ di difficoltà fisiche, faceva fatica nel lavoro che svolgeva. Abbiamo cercato di aiutarlo, per migliorare sul piano energetico. Sta migliorando tantissimo, poi torneranno anche i gol. Tecnicamente è forte, lavora per la squadra e capisce i movimenti. La squadra sta crescendo, mi rende molto orgoglioso. L’ho detto anche ai ragazzi, perché stanno aumentando personalità e carattere. Sempre siamo stati protagonisti della partita, c’è una base che mi permette di essere sempre super positivo, su Nikola e su la squadra. Queste sono le partite che possono aumentare le tue convinzioni. La partita d’andata? Non esiste una replica, ci conoscono sempre di più. Non solo per i loro obiettivi, ma anche per l’andata, loro si vorranno rifare. Se il tempo ci aiuta, sarà una partita bellissima, di un livello tecnico altissimo. Chi ama il calcio sarà orgoglioso, e noi vogliamo vincere”.
Come si gestisce il gruppo in questo mese?
“E’ semplice, lavorare sul quotidiano. Se noi controlliamo il nostro gioco poi saranno i dettagli a decidere i risultati. Le vittorie portano fiducia. Oggi parliamo di questo perché siamo arrivati ad un punto che ci siamo meritati”.
Com’è andato l’incontro con gli arbitri?
“Non ci sono potuto andare, anche se mi sarebbe piaciuto. Dobbiamo unire le parti ed accettare le critiche costruttive. Non solo io, ma anche altri colleghi, non siamo potuti andare. Ci hanno detto dell’incontro solo due giorni prima, non mi sono potuto organizzare. L’importante è un dialogo continuo”.
Dove è migliorata l’Inter?
“E’ più propositiva, pur non finendo tanto. Ha una base per esporsi un po’ di più. Per questo credo che possa nascere una partita di altissima qualità”.
Nel suo gruppo ci sono anche i Della Valle? Condivide lo striscione dei tifosi?
“Quella risposta è stata proprio sullo striscione. Io ho detto che i tifosi sono sempre stati vicini a noi. Anche la proprietà ci è vicina. Non ha senso il contrario. Io sto dicendo che ognuno quando si espone ha un senso critico e costruttivo. I tifosi hanno questo modo di esporsi, per questo uno lo deve accettare ed analizzarlo. Insieme cerchiamo di migliorarci, questo è l’unico modo per continuare a competere ad un livello alto. L’ho detto spesso alla proprietà: non è facile trovare nel calcio una proprietà con un’immagine così e molto stabile. Non è facile da trovare qualcuno di così importante alle tue spalle. E’ solo una questione di comunicazione, che secondo me si deve migliorare tantissimo. Tutte le parti vogliono migliorarsi e portare risultati a questa città. Lo stiamo facendo in tutti i modi: io sono sempre onesto. Se in quella frase ho escluso la società chiedo scusa, ma la mia idea è sempre la stessa”.
Un appello ai tifosi?
“L’appello non ho ancora bisogno di farlo, conosco la realtà. I nostri tifosi, che hanno anche difficoltà economiche, hanno messo da parte i soldi per seguire noi anche in trasferta. E’ una questione di comunicazione, ognuno di deve esporre in modo costruttivo. Ci sono diversi modi per conoscersi meglio”.
Mister Mancini?
“Ha un progetto iniziato prima di me. Ha avuto sempre squadre importanti per vincere. E’ riuscito a convincere le sue proprietà a fare investimenti importanti, per raggiungere traguardi come lo scudetto. Per me è un onore competere con certi miei colleghi, compreso Mancini”.
Cambio di modulo?
“Potete aspettarvi di tutto. Le varianti possono essere aggiustate, con linee e giocatori diverse. La cultura di gioco dei giocatori è diversa, quando aggiusti queste cose ci sono dei momenti in cui la qualità del gioco non è subito assicurata al 100%. Serve del tempo, anche nelle difficoltà dobbiamo continuare ad imporre il cambiamento. Dentro un modello sportivo verticale come quello del Barcellona, dove crei una cultura di gioco dal settore giovanile, ti servono tanti anni per costruire un giocatore. Questo si che è un progetto, ma nel calcio è difficile da trovare”.
Ti senti sotto esame?
“Sempre, nel calcio è così. Non posso pensare diversamente. Anche se abbiamo un po’ di credito con tutto il lavoro fatto, appena perdi una partita sei sotto esame”.
Dei nuovi chi è disponibile?
“Sono arrivati ad una condizione importante, un pensiero ce l’ho sul fatto che possano aiutarci. Non per novanta minuti però. Benalouane è l’unico che ancora non è riuscito a lavorare con noi”.
Ottimista per questa stagione?
“L’ottimismo cresce con le vittorie. In questo momento non abbiamo continuità di vittoria come all’inizio. Io sono sempre ottimista, lo sono stato anche prima dell’inizio della stagione… I ragazzi stanno facendo cose straordinarie, sono orglioso di loro. In alcuni momenti abbiamo avuto difficoltà, ma credono in quello che stanno facendo. Milan e Roma crescono? Beh, è normale. Queste squadre sono state costruite per essere nella nostra posizione. Noi possiamo competere con loro”.
Come si migliora la comunicazione?
“I consigli li dò tutti i giorni, magari sbagliando. Io non ho sempre la verità. Il modo è uno solo: essere onesti ed accettare le critiche. Poi dobbiamo confrontarci, non abbiamo bisogno di fare un film”.
Sabato 13 febbraio, alle ore 13:30, presso la sala stampa “Manuela Righini” dello Stadio Franchi, si terrà la conferenza stampa di Mister Sousa.