Emozione per la prima sala stampa in presenza dopo mesi…
Queste le parole di Italiano: “C’è da mettere in conto alti e bassi? Penso di sì, succedono a tutti, quando sei in costruzione può capitare. Sapevo delle difficoltàche potevano esserci a Venezia, con squadre che lottano, cercano di farti giocare male, cercano l’errore per punirti. Siamo andati in trasferta ad avere noi il pallino del gioco, è quello che vogliamo proporre. Ma dopo 8 giornate è difficile essere tutti perfetti.Quest’anno ci sono stati tanti cambi in panchina, in poche squadre hanno la perfezione. Noi la cerchiamo, proporre qualcosa di diverso, avere un’identità, migliorare rispetto agli anni precedenti.Ora dopo 8 giornate siamo in linea con quei programmi. Poi che il sottoscritto è arrabbiatissimo, deluso per non essere tornati da Venezia con qualche punto, è verissimo. Lo sanno anche i ragazzi. Bisogna sempre ottenere il massimo, i punti sono importanti in classifica, se avessimo vinto avremmo potuto vivere una settimana con una classifica strepitosa. Ma non ci dobbiamo abbattere, deprimere, è un percorso fatto di alti e bassi. Dobbiamo reagire, cercando di lavorare portando avanti la nostra idea di gioco, cercando di vincere, sfruttando il turno casalingo. Personalmente vedo una crescita importante su alcuni punti di vista, soprattutto sul fatto che ovunque andiamo imponiamo il nostro gioco. E’ una grande base per la Fiorentina”.
TIFOSI. “Non voglio rispondere per quello che riguarda Vlahovic. Per quanto riguarda le prestazioni, bisogna cercare di dare una grossa mano a lui per fargli arrivare più rifornimenti, metterlo nelle condizioni di ricevere palloni in più.Questa squadra può farlo. Mi auguro che domani lo stadio sia dalla parte della squadra nei 90′. Ogni tifoseria penso che debba spingere i giocatori per l’arco della partita, poi come a teatro: se si apprezza si applaude, se non si apprezza si fa ciò che si vuote. La squadra ha questa capacità di approcciare bene, l’ha fatto anche a Venezia. Avere il pallino del gioco e del campo. Ma non è solo quello. Ci può stare qualche passaggio anche all’indietro, ma bisogna cercare di far gol, creare occasioni. Lì dobbiamo migliorare. Ho contato tra primo e secondo tempo 20 situazioni negli ultimi 20 metri. Se riesci ad avere il guizzo, puoi avere occasioni importanti. I ragazzi lo sanno, è un peccato non sfruttare tutto questo. Ci sbloccheremo, sono convinto. Basta avere un pizzico di convinzione in più e crescere nella casella gol fatti”.
PIU’ GOL. “Bisogna arrivare con più ferocia dentro l’area di rigore, avere letture importanti. Ad esempio, la palla di Sottil che attraversa tutta la linea di porta, lì si deve arrivare molto più convinti, intuire, anticipare l’avversario e avere voglia di gonfiare la rete. L‘istinto di far gol che devono avere gli attaccanti. In una squadra che gioca con tre attaccanti non è solo il centravanti che deve segnare, ma ci sono tanti giocatori che devono accompagnare. Abbiamo fatto gol con tanti marcatori diversi, sono ancora dell’idea che dobbiamo attaccare benissimo. Dobbiamo avere quella voglia di incidere, sbloccare le partite, indirizzarle. Credo che la strada sia quella per vincere, fare un gol in più dell’avversario. Il fatto di avere sempre la palla tra i piedi, avvolgere, è stato messo nella testa dei ragazzi. Manca qualcosina in più, ma c’è da vedere il bicchiere mezzo pieno. Cerchiamo di essere una Fiorentina che fa paura a tutti, e le squadre quando ci battono di sudore ne buttano tanto”.
CASTROVILLI. “Ci sono mancate le caratteristiche di Gaetano, ha questo cambio passo palla al piede che è unica per giocatori che cercano di fare superiorità numerica. È la prima settimana che ha lavorato con la squadra, torna a disposizione. Anche Nico Gonzalez ha queste caratteristiche, sono convinto che può andare in rete di più, ha anche colpo di testa. È una questione individuale, avere voglia di incidere. Kokorin sta ancora male, non lo recuperiamo. Perdiamo Pulgar,per il resto siamo quelli che in 8 giornate hanno fatto vedere ottime cose. Ma è presto. Solo dopo 15 partite si può fare il punto della situazione sugli obiettivi, quale può essere la crescita. Ribadisco: quello che volevamo ottenere lo stiamo ottenendo, in termini di identità, organizzazione, riconoscersi in campo, non subire gli avversari. Manca il resto, la ciliegina di quello che stiamo costruendo. Ma la base per un cambiamento e per qualcosa di importante c’è”.
CAGLIARI. “E’ una squadra con giocatori di grande esperienza, partendo da Godin, Strootman e Caceres, con grande talento, con Nandez, Marin, Keita. Arriva da una vittoria, a differenza nostra che dobbiamo reagire dopo due sconfitte. Arriverà una squadra con carica ed entusiasmo, molto pericolosa quando riesce a ripartire con Keita e Joao Pedro. Già altre partite così ci sono capitate, dobbiamo percepire il pericolo quando non abbiamo la palla, sono abili a ripartire. Come dico ai ragazzi, meglio avere noi la palla tra i piedi, perché in questo momento quando concediamo qualcosa agli avversari veniamo puniti”.
IDENTITA’. “Quando arriviamo lì davanti bisogna che a livello individuale ci sia qualcosa di magico dentro ogni giocatore. Me lo disse un vecchio allenatore: se si vuole cercare di indirizzare le partite bisogna avere velenosità davanti, per cambiare anche l’atteggiamento degli avversari. Se un avversario cerca di metterti in difficoltà con qualche break, e gli fai cambiare piani, la partita può cambiare. Come dico ai ragazzi, si può anche andare a conquistarsi una punizione importante, un rigore, un giallo. Si mettono in difficoltà gli avversari. Negli ultimi anni ci sono partite che sembrano macchinose e all’improvviso esplode tutto. Aspetto di vedere questo. Qui negli ultimi anni non è mai successo che dopo 8 giornate la squadra ha questo atteggiamento, di dominare ogni partita. Sono felice, se questa è la base di partenza sono convinto che faremo cose importanti. Manca qualcosa anche dai difensori, Milenkovic aveva segnato subito. Chiedo anche più cattiveria sulle palle inattive. Non aspetto solo la punta centrale, non va bene. Tutti devono cercare di buttarla dentro”.
MANCATE RIMONTE. “Sta nella crescita di una squadra che vuole ottenere qualcosa di importante. Le squadre che arrivano ad ottenere risultati oltre le aspettative hanno anche la capacità di rimontare uno svantaggio, cambiare una partita che sembra negativa. A parte Roma non siamo riusciti ad avere questa reazione, che ricerchiamo e dobbiamo avere. A Venezia, prima del gol, non avevamo concesso niente. Vero che nei minuti successivi abbiamo subito qualcosa, ma anche in altre partite si vedono squadre che si chiudono. Ma alla fine, anche in inferiorità numerica, abbiamo creato situazioni in cui potevamo far gol. Quella è la reazione che dobbiamo avere, dove ognuno si prende la responsabilità di andare in profondità, andare negli spazi. Nervosismo? Qualche battibecco o situazione di incomprensione capita a tutte le squadre. Quando giocavo di discussioni ne facevo mille a partita, vuol dire che c’è voglia di vincere e rimediare. Per me sono cose naturali di campo”.
BONAVENTURA. “Rientriamo nel discorso di alti e bassi. Può capitare. Sapete l’importanza che ha in squadra per la sua intelligenza, per come lavora, per come si smarca, per come cerca di aiutare in fase offensiva soprattutto. Se uno si deve soffermare ogni singola gara, ogni momento delle gare, è difficile. Stava iniziando a far gol, assist, ora sono due partite in cui non riesce ad incidere. Ma anche per lui sarà un momento in cui capirà se mettere a posto qualcosa. Ma può capitare che nelle prossime gare torni ad avere quella verve e quello spunto che ha avuto ad esempio a Genova, la miglior partita dove abbiamo concesso zero, avuto pazienza e vinto nella ripresa.Per me nelle 8 è stata la partita più bella, vorrei vedere sempre quella prestazione”.
AMRABAT. “Amrabat è difficile che possa arrivare in area, in una situazione si è anche proposto. Ma in una descrizione generale, le mezzali devono andare a riempire l’area, invadere soprattutto l’opposto alla palla, richiediamo più presenza sul lato debole, a fari spenti, si può far male. Di traversoni e cross ne mettiamo, alti e bassi, e lì dobbiamo andare. Cercare di leggere bene le situazioni. Le mezzali devono andare ad affiancare gli attaccanti. Dobbiamo cercare di aumentare i gol, li pretendo da tutti. Quando arrivano palloni sennò è un peccato. In alcune circostanze abbiamo visto che gli avversari non si accorgono neanche che alle spalle ci siamo noi”.
NAZIONALI DI RIENTRO. “Gli undici che sono andati in campo a Venezia, a parte Amrabat che subentrò, sono quelli che hanno vinto a Bergamo. Grande fiducia in quegli undici andati in campo, che avevano battuto l’Atalanta. I Nazionali in quella circostanza erano arrivati 1-2 allenamenti prima, ed è successo anche stavolta. I ragazzi arrivano in condizioni pessime, con viaggi lunghi, con tre partite, chi dorme, chi soffre il fuso orario. Sono decisioni per il bene di tutti. Chi è andato in campo aveva vinto con l’Atalanta. Il Manchester per vincere ha dovuto fare una partita di livello mondiale. Le partite nascono in un modo, prendono certe pieghe. Sono deluso e arrabbiato per non aver migliorato la classifica. A me piace sognare, cercare di ottenere il massimo. Ne ho parlato con i ragazzi, se avessimo vinto la classifica sarebbe stata bellissima. Dobbiamo migliorare, percepire il pericolo. Come il Cagliari domani, gli attaccanti, Nandez e gli altri. Se noi ci mettiamo il furore, essere a volte un po’ più ‘provincialotti’, possiamo fare più punti. Anche se il percorso è già buono e sono molto contento”.
La Fiorentina informa che, a partire dalla conferenza stampa del Mister Vincenzo Italiano di sabato 23 ottobre alle ore 9:30, la Sala Stampa “Manuela Righini” dello Stadio “Artemio Franchi” tornerà ad essere accessibile ai giornalisti. Il tutto comunque sempre seguibile sul sito ufficiale della Fiorentina.