LE PRIME PAROLE IN VIOLA DI IKONÈ: “Buongiorno, grazie per l’accoglienza. Sono venuto qui per dimostrare qualcosa, la mia carriera non è finita, sono venuto per rilanciarmi, migliorare e aiutare la squadra. Maignan? Abbiamo scambiato qualche messaggio, ci incroceremo sul campo e continueremo a rimanere amici”.
LILLE. “Era il momento giusto di partire, avevo già fatto molto con il Lille, vinto il campionato, conquistato gli ottavi di Champions. Era il momento di qualcosa di diverso, alla Fiorentina c’è un bel progetto, gioca bene a calcio e sono contento di aiutare la Fiorentina in questo percorso”.
CARATTERISTICHE. “La mia principale qualità è la velocità, saltare l’uomo. Devo migliorare nella rifinitura, nell’ultimo passaggio. Ma sono a disposizione della squadra per la seconda parte di stagione”.
GOL E NUMERO DI MAGLIA. “Il gol in sé un obiettivo personale, a me piace fare l’ultimo passaggio ma anche i gol contano. Maglia numero 11? Non c’è un motivo particolare, ma l’avevo già avuto nelle giovanili del PSG”.
MBAPPE’. “Siamo ancora amici, non abbiamo parlato prima dell’arrivo in Italia ma Mbappé mi ha scritto quando ha saputo che era una buona scelta, un buon progetto, e che ora sta a me far diventare questo percorso qualcosa di grande”.
IDOLI. “Guardavo su Youtube i brasiliani, da Robinho a Ronaldinho, soprattutto per la capacità di saltare l’uomo. Ma ora è cambiato il calcio, contano meno quelle qualità ma più il possesso. Ma i brasiliani mi facevano sognare”.
LA CHAMPIONS CON I VIOLA. “Tutto è possibile, ma la prossima partita sarà il 6, occasione per fare punti e provare a salire. Perché no. Tridente con Vlahovic e Gonzalez? Tocca a noi dare tutto, intanto giocare insieme. Poi c’è la squadra, è il gruppo che rende forte l’attacco”.
VLAHOVIC. “Ovviamente lo conoscevo, abbiamo provato subito a parlare, anche se comunicare all’inizio non è facile. Iniziamo a farlo sul campo. Gli assist? Intanto cerco di farglieli in allenamento, si tratta di imparare a conoscersi”.
VITTORIA DEL CAMPIONATO FRANCESE. “Vincere un campionato insegna qualcosa, soprattutto c’è bisogno di costanza e perdere poche partite. Ogni partita dare tutto come se fosse una finale. Impegnarsi partita dopo partita”.
CON MBAPPE’ AL BONDY. “Eravamo ragazzini, i più forti, e il padre di Mbappè, che era allenatore, ci separava per fare squadre più equilibrate”.
MISTER ITALIANO. “Ciò che mi è piaciuto di Italiano è che chiede di giocare, costruire dal basso, giocare il pallone e non buttarlo via. Saponara è il primo con cui ho parlato, ha provato subito ad introdurmi in squadra. Non è facile comunicare con gli altri, si va di Google Traduttore. Spero di imparare presto l’italiano”.
GRUPPO. “Vedo una squadra molto motivata, tanta pressione e tanta voglia trasmessa dal mister. C’è un qualcosa che sento in campo, tanta energia trasmessa dal mister ai giocatori, che sembra funzionare sul campo di allenamento. Tempi di inserimento? Non c’è un obiettivo, il mister non mi ha messo pressione. Si tratta di imparare in allenamento e trasmettere in partita. L’ostacolo più grande è la lingua, darsi indicazioni”.
POSIZIONE. “La mia posizione preferita rimane a destra,ho fatto tutta la carriera in quel ruolo. Nelle giovanili ho fatto anche il numero 10. Ma sono a disposizione per imparare, mi metto a disposizione della squadra”.
A DISPOSIZIONE. “Mi alleno, sono a disposizione ed eventualmente sono pronto per giocare, da titolare o subentrare. O magari aspettare la prossima partita”.