CONFERENZA STAMPA IACHINI

di Maurizio Pericoli e Mariella Fioretti

Sala stampa dopo la fine del mercato per Mister Iachini e prima partita domani contro La Spezia, queste le sue risposte:
CALLEJON:. “Callejon è stato un giocatore che ho voluto io alla Fiorentina, la società mi ha accontentato nel momento in cui lunedì è andato via Chiesa. È così arrivato Josè. Ha capacità molto importanti, esperienza, qualità. Ci ho parlato anche telefonicamente per convincerlo a sposare questo progetto di lavoro insieme. Il ragazzo è rimasto ben impressionato da questo colloquio. Sulla tattica, noi non giochiamo 3-5-2. Nello sviluppo dell’azione andiamo a scivolare a 4, alziamo un esterno da una parte e Biraghientra. Oggi i sistemi di gioco fissi, rigidi, non ci sono più.Sia sugli esterni ci alziamo per andare a 4 dietro, poi Callejon deve andare a fare i movimenti che faceva prima. In fase difensiva farà sempre quello che ha fatto in carriera anche a Napoli, quando scendeva a centrocampo. È stato lui anche a dirmelo. Noi nel corso della partita scivoliamo a 4, secondo movimenti tattici che comunque dobbiamo perfezionare. Anche a centrocampo non siamo sempre a 3, ma Bonaventura fa spesso il trequartista dietro le due punte. Abbiamo queste variabili in cui diventiamo 4-2-3-1. Allo stesso tempo nella fase di possesso vogliamo portare più giocatori in zona offensiva avversaria. Abbiamo concesso qualcosa a livello individuale nelle prime partite. Contro la Samp siamo partiti bene, dopo il gol ci siamo frenati e abbiamo sbagliato qualcosa in più. Ma abbiamo tirato 20 volte in porta. Giocando con Bonaventura, Castrovilli, due punte, Callejon, stiamo trovando nuovi equilibri che dovremo sviluppare. Dobbiamo continuare nel percorso fatto. È stato un peccato non aver potuto lavorare con i giocatori che sono andati in Nazionale. Ora dobbiamo lavorare con i nuovi e portarli in una condizione ottimale e poi tutti insieme nel nostro percorso di lavoro. Sono convinto che con questo gruppo possiamo far divertire i nostri tifosi. A patto di poter lavorare anche con questi ragazzi che sono appena arrivati”.
SETTIMO MONTE INGAGGI. “Parlando anche con il Pres e tra di noi, il calcio non è una scienza esatta. Se la palla va sul palo e va fuori, magari fai 15-20 tiri, e gli altri fanno un tiro e un gol, e perdi la partita. Nel calcio non è detto che spendi 10 e di conseguenza hai la stessa efficacia in classifica. Non è detto che se spendi quello hai un risultato adeguato. Ci dobbiamo arrivare, nel percorso di crescita. Abbiamo tanti giovani che stanno lavorando per crescere. È un progetto che può andare avanti e che può dare soddisfazioni a tutti. Sono convinto che questi ragazzi, lavorando insieme, potranno fare bene. Sono fiducioso”.
RECUPERI. “Pezzella, Ribery e Castrovilli sono convocabili. Dobbiamo abbiamo un altro allenamento e approfondiremo fino in fondo. Per Borja non siamo a posto del tutto, dovrà aspettare purtroppo un po’. Stiamo poi valutando le situazioni individuali dei nuovi, per non andare a creare delle problematiche fisiche come successo con Borja dopo Milano, perché non aveva potuto lavorare con la squadra più tempo”.
MERCATO. “Questi sono i ragazzi che abbiamo, sono contento dei miei ragazzi e della mia squadra. Sono convinto che con questo gruppo possiamo toglierci delle soddisfazioni. Conosco solo il lavoro, non ho la bacchetta magica. Con i ragazzi avuti in 1 o 2 giorni diventa problematico fare qualcosa di diverso, si vedrà più tardi. Ora andiamo sulle conoscenze e sul valore dei ragazzi che sono andati in Nazionale, vedremo se hanno recuperato”.
CHIESA. Mi assumo la responsabilità, non è della società o di altri, si è alzato un polverone, non immaginavo che si alzasse. Io ho ragionato nello sviluppo della situazione. Chiesa era stato vicecapitano. Mancati Pezzella e Ribery, e non sapendo di un’eventuale cessione, neanche la società aveva una cosa certa, abbiamo dato seguito alle gerarchie di presenze. Col senno di poi mi è dispiaciuto che ci sia stato questo fraintendimento. Dispiace per il suo addio perché stava bene a livello fisico, al top, ma non ci possiamo far niente. Ora non conta più parlare di chi non c’è. Ora dobbiamo portare più velocemente possibile chi è arrivato in una condizione ottimale per non far rimpiangere chi è partito. È cresciuto qui, ha fatto il suo percorso, ma sono fiducioso che i nostri possano fare grandi cose e non rimpiangere chi non c’è più”.
REGISTA. “Partendo Badelj, pensavamo ad un giocatore che lo sostituisse. Anche essendoci cinque cambi a partita e le tre gare in una settimana. Pensavamo di fare un gruppo di 18-20 giocatori che potessero alternarsi senza far sentire la mancanza di nessuno. Nello sviluppo delle situazioni di mercato, abbiamo visto che Amrabat vuole giocare davanti alla difesa, perché si trova meglio. Anche in Nazionale gioca lì, davanti alla difesa. Avendo già qui Amrabat, dovevamo cercare di lavorarci sopra per farlo crescere in questa sistemazione. Noi non è poi che giochiamo sempre a 3, ma anche a 2 quando Bonaventura fa il trequartista. Lui si adatta benissimo a questa situazione. Quindi dal regista si è spostata l’attenzione nel prendere Bonaventura. E abbiamo messo più qualità con lui e Borja. Davanti alla difesa abbiamo equilibratori che giocano ma danno anche protezione. Faccio l’esempio della Lazio, con Lucas Leiva insieme a Milinkovic e Luis Alberto. Con la punta, non è che la società non ha voluto prenderla. Non è arrivata l’opportunità. Ma io ho sempre detto che i nostri tre attaccanti sarebbero rimasti, e così è andata. A 20 anni non si può pensare che siano arrivati. Caputo è a più di 30 anni in Serie A, ad esempio. Pensavamo di poter inserire un altro attaccante che poteva servirci nell’ottica dei cinque cambi, perché io gioco sempre con due punte e ne ho solo uno di attaccanti fuori per forzare la partita. Ma sono contento di lavorare con questi ragazzi. Hanno avuto già diverse occasioni, come Kouame, ma fa parte del percorso di crescita. Se ci esplodono in mano abbiamo qualcosa di eccezionale in casa. E potranno essere il futuro di questa società”.
LA SPEZIA. E’ la partita più difficile. L’ultima partita è stata ‘drammatica’, tra virgolette, perché tanti giocatori potevano essere sotto i riflettori del mercato. Con procuratori che chiamavano, eccetera. Non c’è stata una preparazione adeguata, anche a livello inconscio. Loro sono due settimane che si allenano verso la Fiorentina, noi ci siamo ritrovati tutti ieri. Ne ho parlato con i ragazzi, dobbiamo prepararla con concentrazione. Italiano lo conosco bene, l’ho avuto come giocatore. E davanti ha giocatori rapidi davanti. Ha vinto a Udine, con il Milan fino al 70′ erano sullo 0-0 e avevano avuto occasioni. Oggi in Serie A non ci sono squadre materasso, ma squadre che si conoscono, lavorano insieme da tempo. Sono molto pericolose a inizio campionato. Le insidie sono dietro l’angolo. Dovremo fare una grande partita nell’atteggiamento”.
INSIDIE. Quando si prepara una gara come contro l’Inter, l’attenzione viene da sola. Dobbiamo continuare sul percorso del finale dello scorso campionato, quando abbiamo avuto una media molto alta, da 1,80/2 punti a partita. Ho richiamato i ragazzi per avere la giusta concentrazione, ci sono insidie. Tanti dei nostri giocatori fino a ieri erano in Nazionale, lo Spezia pensa alla Fiorentina da due settimane. Dovremo essere concentrati e reattivi”.
PEZZELLA. Non ho avuto mai dubbi sulla serietà, la professionalità e la capacità del capitano di incidere in maglia viola. È legatissimo alla città, ci mette sempre serietà in allenamento, soffriva come un matto perché non poteva giocare. Ma aveva male al piede. Privarci di un ragazzo così ci ha dato molto fastidio, con rispetto per chi ha giocato al suo posto, ma è chiaro che Pezzella è il capitano ed è una guida per tutti e per la difesa, in tutti gli aspetti. Non avevo alcun dubbio sull’attaccamento del ragazzo”.
RIOLO CAPITANO. “Non andiamo a crearci i casi in casa nostra. Gli avversari sono quelli con maglie diverse. Pezzella è il capitano per il suo percorso. Non è andato via, io non faccio il mercato. Vedo quello che il giocatore fa durante la settimana. Se merita ed è attaccato alla squadra lo vedo nei suoi comportamenti quotidiani. Se un professionista adeguato può indossare la fascia di capitano. Altre indicazioni dalla società non sono mai arrivate, German rimane qui ed è il nostro capitano. Poi ci sono i procuratori, si cerca di spostare i giocatori per avere i benefici eccetera. È stato poi un mercato anche particolare. Ma leggiamola nella maniera migliore, non ci sono avvisaglie particolari. Non mi ha mai detto che non vuole tornare qui”.
PRESSIONE DALLA SOCIETA’. Terminata la partita con la Samp, ho detto che abbiamo fatto un passo indietro, al di là della prima mezz’ora. Con il presidente il primo a dire che non eravamo stati brillanti come le altre due partite, sono stato io. Abbiamo condiviso l’analisi del secondo tempo soprattutto contro la Samp. Le voci? Io da quando sono qui solo una volta non ci sono state voci. Già se ne parlava a giugno. Io sono attaccato a questa squadra anche sul lato umano. Sono determinato a lavorare con i giocatori per farli rendere al meglio, per tornare sui livelli del finale dello scorso campionato. Vado avanti con tranquillità, le voci le faccio scivolare perché la squadra deve andare in campo serena e senza pressione”.
TRE GIOVANI DAVANTI. “Nelle prime tre partite la continuità l’ha avuta Kouame, in quel momento stava meglio degli altri. Vlahovic era andato in Nazionale e stessa cosa Cutrone. E Kouame ha avuto le sue occasioni, con un pizzico di fortuna in più poteva avere almeno 3 gol. Ma di volta in volta anche il pungolo della concorrenza deve essere una cosa positiva. Per andare in campo e sbagliare meno, essere più determinanti davanti alla porta. Ora di volta in volta dovrò verificare, anche ora i recuperi viste le Nazionali”.
PULGAR. “Ha avuto il virus, ci sono dei protocolli e delle prassi mediche da rispettare. Sta meglio, ma ancora non è il ragazzo che tutti pensiamo. Dovremo portarcelo con settimane di allenamento, seguendo le indicazioni. Senza far danni, perché quando rientra un giocatore che sta fuori da 2 mesi devi star attento anche a livello muscolare”.
HA SENTITO CHIESA? “Sì, Federico ha chiamato, ha salutato e ringraziato. So che l’ha fatto anche con i suoi compagni. Con me se uno non corre e non si impegna non gioca. Al di là delle qualità e del nome. Da quando è stato qui, anche se a volte è capitato che è stato fuori, ha fatto sempre prestazioni giuste. Ha chiamato me e i compagni per salutarci e ringraziarci del periodo vissuto”.
COMMISSO. La sua presenza da ancor più forza a tutte le componenti. È sempre un piacere vederlo, siamo due persone vere e le cose ce le diciamo alla luce del sole. È un rapporto buono per tutti. Poi sul campo dobbiamo lavorare per fare il meglio possibile”.
MARTINEZ QUARTA. “E’ convocato, viene con noi. Quando abbiamo scelto questo ragazzo con la società l’abbiamo fatto guardando video, partite, ha caratteristiche molto interessanti. Ora facciamolo inserire in gruppo, è stato catapultato in un altro ambiente. Ma fa intravedere delle buone caratteristiche. C’è materiale e modo per poterci lavorare bene”.
TATTICA VERSO LO SPEZIA. “Abbiamo preparato la partita in due giorni, quando sono rientrati i ragazzi. Dovremo fare un calcio veloce e qualitativo, non sbagliare in uscita. Perché loro ripartono veloci. Dovremo essere bravi, lucidi e attenti. Smarcamenti giusti. Ci abbiamo lavorato in due giorni”.
BARRECA. “Un altro ragazzo che abbiamo scelto e voluto. Nel suo passato c’erano caratteristiche interessanti, avendo fatto poco a livello fisico finora ha bisogno di tempo per entrare in condizione. Viene con noi a Cesena”.
AGUDELO. “E’ arrivato a fine gennaio, dopo 25 giorni siamo andati in lockdown. Lui è uno dei ragazzi che ha avuto il Covid, avevamo voglia di lavorarci sopra, ma siamo stati 3 mesi a casa. Non abbiamo avuto modo e tempo per poterci lavorare. Poi abbiamo sempre fatto 3 partite in una settimana e non c’è stato tempo per sviluppare idee in questo senso. Prendere in questo senso un giocatore come Callejon che può giocare anche davanti, e può fare 3-4 ruoli (per me può giocare anche in porta, da quanto mi piace), Agudelo sarebbe stato sempre più chiuso. Ma tanto è dipeso dall’epidemia. È stato difficile lavorarci sopra”.
CALLEJON PART-TIME? Avrò stasera un colloquio con lo staff medico, oggi studiamo tutti i dettagli dei giocatori. Parlerò anche con il ragazzo e vedremo se potrà far parte della partita. Non dobbiamo aver fretta, come successo invece con Borja”.
DIFFICOLTÀ NEL FARE GIOCO. “Lo scorso anno l’atteggiamento era diverso, dovevamo rincorrere. Quest’anno a Milano, con il Torino, c’era un altro atteggiamento. Con la Samp abbiamo fatto più fatica, ma come possono far tutti. Dobbiamo migliorare sul piano del gioco, anche se la squadra ha creato tanto. Magari non finalizzando. Noi vogliamo giocare, non stare sotto. Altrimenti metteremmo una punta sola. Abbiamo tanti giocatori qualitativi. Vogliamo fare un calcio di palleggio e propositivo”.
AMRABAT. “Anno scorso aveva Veloso? Noi dobbiamo trovarlo in giocatori qualitativi come Castrovilli, Bonaventura e gli altri. Lui è arrivato a Verona dove giocava a uomo, e faceva la battaglia sull’uomo. Lo potevi trovare dieci metri più avanti o più dietro. A me non piace dare marcature a tutto campo, vedo il calcio in un’altra maniera. Non credo che la Fiorentina debba adeguarsi alle altre squadre. Lui ha margini di crescita sul piano tattico, ma sta giocando come gioca in Nazionale. Sono convinto che possa essere un grande equilibratore per la nostra squadra”.

Sabato 17 ottobre, alle ore 12:15, all’interno della Rinascente Lounge dello Stadio “Artemio Franchi”, si terrà la conferenza stampa del Mister Giuseppe Iachini.

 

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