Sala stampa mattutina per Mister Iachini, partendo dai primi giorni di lavoro:“Non mi piace per rispetto del collega e dello staff precedenti parlare di prima. Io so quello che siamo, qual è il nostro lavoro, quello che dobbiamo fare sul campo.Abbiamo iniziato a mettere mattoni, abbiamo margini di crescita su tutti gli aspetti, tattico, di conoscenze. A me piace la squadra che in campo sa cosa fare, sia nella fase di possesso e di non possesso. Se abbiamo preso qualche gol di troppo dobbiamo variare questa tendenza. Sotto l’aspetto fisico io chiedo alle mie squadre un certo tipo di lavoro, e devo mettere in condizione la squadra. Ma non posso pensare di arrivarci in poche settimane, dovrei fare tre sedute di potenza specifica. Non si può fare, ci sono le partite. Devo lavorare per portare benefici, e li avremo. E’ scritto, per esperienza. E succederà anche qui. Io non ho la bacchetta magica né la presunzione, ma a me piace che il lavoro sia fatto sul campo, con applicazione. Sono contento dei giocatori che mi stanno seguendo. Ora è capitato che sono arrivato dopo una sosta ma c’erano 8 giorni liberi, abbiamo fatto 7 giorni di lavoro, belli, intensi, in cui abbiamo messo diverse nozioni dal punto di vista fisico e tecnico-tattico. Sono curioso di verificare il lavoro fatto, e poi dare continuità. Per far diventare la squadra figlia dell’allenatore, dal punto di vista fisico e del gioco. E me piace che la squadra giochi a calcio”.
SUI TIFOSI. “Mi ha fatto piacere la vicinanza dei tifosi, la stima c’è sempre stata nel nostro percorso di vita insieme. Spero che questo entusiasmo sia riversato sui giocatori, che vanno in campo. I nostri tifosi sono speciali e hanno sempre sostenuto la squadra, li ringrazio. Noi cercheremo sul campo di presentare una squadra che possa rendere orgogliosi i tifosi”.
I PRIMI GIORNI DI LAVORO. Cosa le ha colpito nei primi giorni di lavoro? “Gli occhi dei ragazzi, vogliosi di apprendere, di avere nozioni, di come fare il lavoro sul campo. Ho visto grande attenzione, è una cosa positiva che mi ha fatto piacere. Avevano fame di sapere. Arrivando le nozioni, quando le assimileranno in maniera totale avranno dei vantaggi sul campo, sapranno cosa fare nelle due fasi di gioco. Mi ha sorpreso il fatto che ho sentito dire di lavorare abbastanza, stare sul campo. Deve essere la normalità: se la Ferrari va al Mugello e prova la macchina per 15 giri, quando va a fare 54 giri non ce la fa a rispondere alla sollecitazione. Noi dobbiamo lavorare dal punto di vista fisico e tattico per arrivare a fine partita come se noi potessimo iniziarne quasi un’altra. Sennò non potremo avere un atteggiamento di intensità e mentalità che oggi sono importanti. Quello che ti aiuta a farlo e andare negli spazio è avere nelle due fasi un buon lavoro. Mi ha sorpreso di sentir dire che lavoriamo abbastanza. No, lavoriamo normale”.
MERCATO. “Abbiamo toccato delle situazioni. Abbiamoidee chiare, ne ho parlato con la società. Ma è giusto che ne parlino loro, io devo pensare al campo e c’è tanto da fare. Ma loro già sanno le cosine che dobbiamo fare per rendere più omogenea e più competitiva la squadra secondo qual è la mia visione di calcio”.
MANCANO GOL. “Ovunque sono stato i miei attaccanti hanno sempre segnato tanto, anche battendo dei record. Non è perché sono stato un giocatore difensivo le mie squadre giocano in modo difensivo. Le mie squadre hanno sempre fatto tanti gol. Noi non dobbiamo però aspettarci gol solo dagli attaccanti, io li chiedo anche agli esterni e ai centrocampisti. Occupare bene l’area in fase di possesso palla. Nei moduli conta l’interpretazione. Se andiamo ad occupare l’area avversaria in modo giusto ci sarà modo di fare gol. Anche su palla inattiva, le mie squadre hanno sempre fatto gol in questi aspetti. E i gol portano punti. Stiamo lavorando su tutti gli aspetti, nei movimenti d’attacco, nelle posizioni, nel sapersi smarcare. Bisogna ricevere palla nella giusta maniera, sennò torni indietro. Stiamo curando anche la tattica individuale, nella ricezione palla, abbiamo la tendenza di tornare indietro. Ma bisogna mettere la palla in quei tre legnetti lì, e bisogna quindi andare avanti, verso la porta avversaria. Ma per farlo va fatto lavoro tecnico durante la settimana. È chiaro che non bisogna poi perdere l’equilibrio, ci vuole copertura preventiva, la cura del dettaglio. Ora, quanto in una settimana può essere stato appreso, non so dirlo. Ma mi aspetto una squadra che sappia cosa fare. Sono sicuro che nel giro di alcune settimane la squadra diventerà figlia del suo allenatore. Che non è solo grinta, ma anche calcio”.
PARAGONE CON LA MACCHINA. “L’inizio di un lavoro è sempre una costruzione di una macchina, per alzare il livello delle prestazioni, della durata, dell’intensità. Stiamo vedendo il telaio, cercando di portare i ragazzi ad una crescita costante individuale insieme alla tattica di reparto e di squadra. Alle conoscenze. Stiamo lavorando giorno per giorno, ci vorrà forse un po’ di pazienza. Abbiamo iniziato il nostro lavoro, sono convinto che i ragazzi avranno una crescita, li vedo concentrati”.
BOLOGNA. “Ci stiamo preparando, abbiamo ancora una seduta di allenamento. Sappiamo la forza del Bologna che con Sinisa si conosce bene già dallo scorso anno, sa cosa fare sul campo nelle due fasi. Ha avuto una crescita con il suo allenatore. Le conoscenze nel calcio sono importante, ti fanno guadagnare tempo, spazio, profondità, giocate. È dove vogliamo arrivare noi. Loro si conoscono bene, ma noi dobbiamo fare la nostra prestazione, con umiltà, concentrazione, organizzazione. Abbiamo lavorato. Dentro la partita c’è la vittoria del metro, la concentrazione, essere sempre dentro la partita a prescindere da quello che accade. Si può fare risultato in ogni momento della partita, non bisogna mai perdere il senso di squadra, gli equilibri. Non bisogna andare mai ognuno per conto suo”.
CHIESA. “Appena sono arrivato alla Vigilia ho parlato subito con Chiesa, gli ho subito detto quello che mi aspetto da un giocatore e da un ragazzo della sua abilità. Mi ha dato grande disponibilità, rimanendo qui per le vacanze ha dimostrato quanto ci tiene alla Fiorentina. Sono soddisfatto del suo primo percorso di lavoro, sono sicuro che vedremo presto il vero Chiesa. Accetta i carichi che ci sono, imparare altri movimenti che possono essere utili per lui e per la squadra. È in gruppo al 200%, integrato, sono fiducioso di poterlo rivedere brillante dopo l’infortunio e recuperare uno smalto sempre migliori. Del singolo a me non piace parlare molto, Chiesa è come i compagni. Anche Federico ci darà la sua mano”.
TESTA. “Quando fai 1 punto in 6 partite ti vengono meno delle certezze, è normale ovunque. Poter fare risultato porta entusiasmo e fiducia, il giocatore dribbla con più naturalezza, ora magari rischia meno. Ma questo non deve accadere, il calcio è giocata, tattica individuale, uno contro uno e superiorità numerica in certe zone del campo. Per questo stiamo lavorando anche a livello psicologico nei ragazzi. È bello fare giocatori o allenatori quando si vince, ma ancor più bello è reagire e venir fuori da momenti difficili. Bisogna mettere sul campo gli attributi e far girare la ruota. Nessun altro la farà girare, solo noi. Bisogna aggredire le situazioni, aggredire e non essere passivi. Buttar via le nuvole e far tornare il sereno”.
TEMPO. “Io mi auguro già domani di poter vedere qualcosa, i messaggi che sono arrivati da tutti gli aspetti io li ho già iniziati a trasmettere. Poi quanto si tradurrà nei movimenti, nel giocare in avanti e non indietro, vedremo. Cambiare abitudini ci può voler del tempo. Ma io velocizzerò il più possibile”.
GRUPPO. “Nella mia visione non lascio per strada nessuno, dal più anziano al più giovane sono sempre tutti uguali. Lavorano tutti allo stesso modo, perché magari nella partita di domani non ho bisogno di qualcuno, ma tra tre partite avrò bisogno di quel giocatore. Perché quando li vai a chiamare se non li consideri non ti danno. Io considero tutti da gruppo, perché chi sarà chiamato per 30 o 5 minuti, per 5 o 1 partita, dovranno dare il massimo per la Fiorentina. Anche questo è un lavoro che sto facendo, la spinta da parte di chi gioca e soprattutto di chi non gioca è importante per portare a casa la partita. Spesso chi subentra ti può far vincere una partita. La formazione potrà essere la più idonea per l’inizio di partita, ma mi sono già preparato altre 2-3 partite a gara in corso. Ne ho già parlato ai ragazzi, dovranno farsi trovare pronti”.
BADELJ E PULGAR. “Per caratteristiche sono due ragazzi che occupano la stessa posizione di campo. Per quello che vedo io e per la mia conoscenza delle loro caratteristiche”.
MERCATO. Qualcuno ha chiesto la cessione? “Nessuno, no. Assolutamente. Le valutazioni verranno fatte sulla base di altri aspetti”.
PROGRESSI. Su cosa si aspetta i primi risultati? “Mi auguro di poter vedere nell’organizzazione e nella fase difensiva, e quando prendiamo palla, organizzare i movimenti d’attacco che abbiamo provato. Poi vedremo dopo la partita, visto che c’è un avversario di un certo tipo che si conosce bene e va rispettato. Ma mi aspetto di vedere già qualcosa, compattezza, identità, idee di gioco e atteggiamento giusto da parte dei ragazzi”.
UN NUOVO IACHINI. C’è un giocatore che somiglia allo Iachini giocatore? “Non ci sono nello specifico, non tutti i giocatori sono uguali. Anche per il passo, ci sono giocatori diversi. Ma non per questo non ci sono buoni giocatori, ma spero che arrivino giocatori più forti di me. Sarebbe un buon segno per la Fiorentina”.
COME STA LA SQUADRA. “C’è stato qualcosa a livello influenzale in settimana, cerchiamo di capire ora con il dottore”.