Davide Astori, arrivato ierisera a Moena e dove oggi ha svolto il suo primo allenamento ha parlato in conferenza stampa:
Possiamo chiamarti capitano?
“Non dipende da me dirlo, siamo tre o quattro che possiamo ricoprire questo ruolo. E’ una decisione che spetterà al mister e alla società. La figura del capitano è una figura di riferimento per tutti. Nello spogliatoio ci sono sempre 4-5 giocatori che sono i capitani della squadra, poi portare la fascia al braccio è un’altra cosa. Io non penso che un leader carismatico debba giocare per forza 40 partite l’anno. I nomi non li faccio ma chiaramente chi è qui da più tempo e sentono molto il progetto fiorentina, come Tomovic e Tatarusanu. Anche io mi sento un leader”.
Che cosa vorresti dire ad altri giocatori importi che potrebbero venire a Firenze?
“Qui c’è la certezza che sarà costruita una squadra competitiva, lo chiede la piazza e sono le ambizioni della società Nonostante qualche dichiarazione fuoripista sono tutte situazioni che sono figlie di un nuovo ciclo e nonostante alcune vendite che sono necessarie, i nuovi giocatori devono venire qua per far bene. La Fiorentina negli ultimi dieci anni ha fatto spesso l’Europa”
Cosa rappresenta per te la Fiorentina?
“Reputo la mia esperienza alla Fiorentina importante. Due anni belli, ci sono stati degli alti e bassi ma vivo il tutto con il massimo rispetto e punto di andare ai mondiali”.
Perché alcuni giocatori importanti sono andati via o vogliono andare via?
“Ogni situazione deve essere valutata a me. Per Gonzalo la società non ha rinnovato il contratto al giocatore e lui non ha trovato l’accordo economico. Per Borja Valero è stata una decisone di entrambi, lui non ha fatto opposizione davanti all’offerta. Per altri giocatori c’è l’ambizione di giocare la Champions League e l’Europa League che per adesso la Fiorentina non può fare”
Qual è la strada più breve per uscire dalla situazione in cui si è ritrovata la Fiorentina?
“Quella che ci darà la strada più immediata e dare le risposte ai tifosi sarà l’inizio del campionato e chiedo ai tifosi di starci più vicino possibile”.
Quanto perde in personalità la Fiorentina senza Gonzalo Rodriguez e Borja Valero
“Sicuramente abbiamo perso due persone, due giocatori importanti che davanti tanto alla Fiorentina e allo spogliatoio. Non mi preoccupa, però, lo stravolgimento dello spogliatoio ma chi arriverà al loro posto.
Su Vitor Hugo
“Ancora non lo conosco, ha iniziato adesso a parlare qualcosa di italiani”
Su Pioli
“È una persona alla mano. Si può avere un buon punto di riferimento importate anche per parlare di problemi importanti senza timore. È un allenatore che sa lavorare sui giovani, ha tanta esperienza e entusiasmo. Speriamo che la trasferisca a tutti noi”.
Sulla messa in vendita della Fiorentina
“Sono rimasto sorpreso ma in questo caso è la proprietà che deve rispondere e non i giocatori”
Sul mancato rinnovo di Bernardeschi
“È un ragazzo sensibile e ha a cuore la Fiorentina. So che per lui è stato difficile prendere questa decisione. È un ragazzo molto ambizioso e vuol arrivare in fretta. Forse per qualcuno è stato facile dire di no al rinnovo della Fiorentina, invece non è stato così”
Le differenze tra Pioli e Sousa e il ruolo di Giancarlo Antognoni
“Le differenze tra i due allenatori ancora non saprei, questa mattina abbiamo fatto un assaggio di prove difensive. Pioli è più ‘italiano’ ma entrambi puntano a prendere meno gol possibile. Giancarlo ci è sempre stato molto vicino e ci potrà dare una grande mano”.